E’ stato presentato nei giorni scorsi dall’Ance Sardegna l’VIII° Rapporto sull’industria delle costruzioni in Sardegna, dal Presidente regionale e dai Presidenti provinciali dei costruttori di Confindustria.
Dallo studio emergono elementi che fanno ritenere che il 2016 potrebbe essere l’anno della ripresa per l’edilizia in Sardegna con un aumento in termini reali degli investimenti stimato all’1%. Ciò grazie anche all’incremento dei fondi strutturali per la Sardegna che ha consentito una crescita del 26,6% delle spese in conto capitale per 112 milioni di euro, al superamento del Patto di Stabilità interno che, con il passaggio al pareggio di bilancio, permetterà di liberare risorse economiche ed accelerare la spesa pubblica, alle misure fiscali contenute nella Legge di Stabilità.
Il settore, che più di altri ha risentito della pesante crisi che ha investito l’economia nazionale e isolana, determinando dal 2008 una perdita nella regione di circa 28 mila occupati edili (7.000 solo nel 2015), si conferma comunque un comparto fondamentale per la Sardegna: rappresenta infatti l’11,1% del PIL regionale, il 42,8% degli addetti dell’industria, il 6,8% degli addetti totali.
Secondo il Presidente PierPaolo Tilocca, nonostante la persistenza di criticità che determinano valori ancora negativi, si iniziano a vedere spiragli di crescita anche se, sottolinea, il sistema sardo si sia destrutturato negli ultimi anni, le imprese siano sempre più piccole e manifestino difficoltà ad agganciare la ripresa.
La vicepresidente Simona Pellegrini ricorda che, nonostante le aziende perse in questi anni siano circa 2860 e i dati permangano preoccupanti, i segnali di una ripresa ci sono. Ma per un vero salto di qualità e crescita sarà importante l’attivazione di iniziative in Partenariato Pubblico Privato, peraltro incentivate dal Piano Juncker.
24321-Focus Sardegna Marzo 2016 002 .pdfApri