Con un comunicato pubblicato oggi sui quotidiani regionali il sistema dei costruttori ANCE della Sardegna, nelle sue articolazioni di Cagliari, Sassari, Nuoro ed Oristano ha preso posizione sul problema della contrattazione integrativa territoriale e delle relazioni sindacali nel settore edile in Sardegna
Con un comunicato pubblicato oggi sui quotidiani regionali il sistema dei costruttori ANCE della Sardegna, nelle sue articolazioni di Cagliari, Sassari, Nuoro ed Oristano ha preso posizione sul problema della contrattazione integrativa territoriale e delle relazioni sindacali nel settore edile in Sardegna.
Pubblichiamo di seguito il testo integrale del Comunicato.
“ADESSO BASTA!!
Alcuni Sindacati del settore delle costruzioni in Sardegna persistono con atteggiamenti provocatori, equivoci e con dichiarazioni che, oltre a distorcere la realtà dei fatti, fanno trasparire inaccettabili minacce.
Il sistema dei costruttori ANCE della Sardegna, nelle sue articolazioni di Cagliari, Sassari, Nuoro ed Oristano, ha sempre tenuto un atteggiamento serio e responsabile, nella speranza che oltre quarant’anni di corrette relazioni sindacali meritassero una adeguata risposta ai problemi della categoria.
PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE, IMPRESE E LAVORATORI DEVONO SAPERE CHE:
Già con questo atto, il Sindacato ha tradito tutti i suoi interlocutori storici e, come se non bastasse, ha avallato un sistema retributivo, da lui stesso sempre avversato e combattuto, che ha determinato disparità di trattamento tra i lavoratori ed una grave situazione di concorrenza sleale tra le imprese.
A. Il ruolo di rappresentanza dell’ANCE, a tutela delle Imprese, impone di porre in essere ogni azione che garantisca la possibilità di operare in condizioni di oneri retributivi paritari con i sistemi similari e concorrenti.
Per oltre un anno abbiamo tentato inutilmente un dialogo, per addivenire a soluzioni condivise finalizzate al superamento di questa situazione. Abbiamo ribadito questa volontà al Sindacato innumerevoli volte, ai vari i livelli ed in tutte le forme, ricevendo sempre rassicurazioni per una positiva soluzione del problema.
A tali rassicurazioni, tuttavia, non sono mai seguiti fatti concreti, costringendoci, per ripristinare condizioni di parità operativa tra le imprese aderenti alle diverse Organizzazioni datoriali, a comunicare, con congruo anticipo, il recesso dai contratti integrativi provinciali, con decorrenza 1° febbraio 2017.
ALTRO CHE RISOLUZIONE DEL PROBLEMA!
Il Sindacato, prima di esprimere allusioni su presunte intenzioni del nostro sistema che vorrebbe “mettere le mani in tasca ai lavoratori”, dovrebbe spiegare proprio a questi ultimi come mai ha firmato contratti al ribasso, mentre chi ha difeso i lavoratori, chiedendo un livellamento dei contratti esistenti, è stata proprio l’ANCE.
Successivamente al recesso, due delle tre sigle sindacali maggiormente rappresentative, FILCA Cisl e FILLEA Cgil, hanno sottoscritto un contratto integrativo regionale con due Associazioni artigiane, rappresentative di una parte minoritaria delle imprese del settore, confermando ulteriormente, non solo condizioni di concorrenza sleale tra le imprese, ma anche disparità di trattamento economico tra gli stessi lavoratori, come da noi sempre denunciato.
Prima di accusarci di operare in modo poco corretto, il Sindacato dovrebbe riflettere sul suo comportamento e spiegare se le azioni poste in essere siano state coerenti con la sua missione e, quindi, effettivamente tese alla difesa degli interessi di tutti i lavoratori.
Il nostro recesso dal contratto integrativo è la conseguenza diretta delle azioni del Sindacato e l’ANCE, nonostante tutti i tentativi espletati, non ha individuato altre possibili alternative per tutelare le proprie imprese.
Il Sindacato ci accusa di aver attuato un recesso con effetti solo sulle retribuzioni e non sulle contribuzioni agli Enti bilaterali. Non ci stupiamo più di niente. È ormai normale che alcune componenti sindacali non siano più in grado di valutare chi si prodiga, con senso di responsabilità, per il buon funzionamento degli Enti bilaterali, per la tutela dei quali siamo pronti a mettere in atto qualsiasi legittima azione si renda necessaria.
È singolare, infatti, che la difesa dell’operatività di questi ultimi sia opera soltanto dall’ANCE, mentre il Sindacato continua a sedersi contemporaneamente su più tavoli, concorrenti fra loro e con interessi contrastanti, con evidenti profili di incompatibilità, tenendo anche conto che il finanziamento dei citati Enti proviene in misura preponderante da parte delle imprese.
CIO’ NONOSTANTE
Nell’esprimere rammarico per la situazione venutasi a creare e con l’auspicio che si recuperi un rapporto responsabile e costruttivo, il sistema ANCE della Sardegna manifesta, comunque, la piena disponibilità per un confronto volto a ripristinare corrette condizioni di mercato ed equilibrio contrattuale fra i due sistemi, a tutela dei lavoratori e delle imprese”.