Coinvolte quasi 170 imprese della Sardegna, Umbria, Sicili e circa 3600 lavoratori per un valore complessivo di quasi 110 milioni di crediti ancora da pagare
Un appello accorato a Governo e Parlamento per tutelare tutte le imprese che, a causa della crisi del settore e dei grandi gruppi, sono in attesa di essere pagate quello che nei giorni scorsi il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha lanciato dalla sede nazionale, nel corso di un incontro con i rappresentanti del territorio.
“Tutte le imprese meritano stessa dignità”, ha commentato Buia, chiedendo al più presto di “approvare e rendere immediatamente operativa la norma contenuta nel dl crescita in corso di conversione in Parlamento che prevede la costituzione di un Fondo salva opere a tutela delle imprese della filiera vittima della crisi dei grandi gruppi”. Norma che, avverte Buia, “senza costi aggiuntivi per le imprese, deve essere in grado di garantire il pagamento dei lavori già realizzati e di proseguire le opere in corso che rischiano altrimenti di rimanere incompiute”. Solo così, aggiunge il Presidente dei costruttori, “si tutelano veramente le imprese e i loro lavoratori, non certo con dibattiti e polemiche sterili”.
Una richiesta questa sulla quale, avverte Buia, “saremo ferrei: non sono ammissibili passi indietro, né soluzioni di compromesso che non garantiscano certezza dei pagamenti e sopravvivenza delle imprese”. Istanze ribadite dai rappresentanti Ance, Simona Pellegrini (Sardegna), Corrado Bocci (Umbria e Marche) e dai Comitati creditori del territorio, Salvo Ferlito e Piero Iacuzzo (Sicilia), che hanno ricordato l’ampiezza del fenomeno da loro registrato, che coinvolge quasi 170 imprese, circa 3600 lavoratori per un valore complessivo di quasi 110 milioni di crediti ancora da pagare.
Per quanto riguarda la Sardegna, Simona Pellegrini, Presidente di Ance Sardegna Meridionale, ha riferito che i crediti vantati dalle imprese locali aderenti al Sistema Confindustria Ance si riferiscono prevalentemente ai lavori della SS Sassari Olbia e della SS 195 Cagliari Pula e che determinanti sono state le difficoltà finanziarie delle grandi imprese affidatarie che si sono poi rese inadempienti nei confronti delle imprese subappaltatrici e dei fornitori.
“Quelle che sarebbero dovute essere importanti opportunità per la nostra economia, per le imprese del territorio, per il rilancio e la riqualificazione dell’occupazione, si sono trasformate in uno dei momenti più difficili per le aziende locali coinvolte” ha detto la Pellegrini “Si tratta di imprese che operano nel mercato da decenni, che hanno contribuito alla crescita del territorio, creando lavoro e sviluppo e che rischiano di essere travolte definitivamente da tali vicende.
Il problema non riguarda solo imprese edili, ma tutta la filiera di forniture e servizi, con un effetto moltiplicatore delle ricadute negative. Imprese che non sono state pagate per le prestazioni effettuate e che ora si ritrovano con esposizioni finanziarie che ammontano a diversi milioni di euro. Un dramma per tutto il territorio.”
Ha quindi ribadito la richiesta di un impegno immediato delle forze politiche e delle Autorità di Governo territoriali, regionali e nazionali, a sostegno delle numerose imprese investite da tale situazione, con un intervento fermo e determinato presso le competenti Committenze affinché, al di là di ogni cavillo giuridico e burocratico, vengano riconosciuti i diritti di chi ha lavorato con serietà e professionalità.