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All’incontro, organizzato da Ance Sardegna Meridionale, hanno partecipato l’Avv. Francesca Ottavi, Direttore della Direzione legislazione opere pubbliche dell’Ance, e l’Ing. Edoardo Bianchi, Vice Presidente per le opere pubbliche dell’Ance. Interverranno inoltre la Prof.ssa Ida Nicotra, Consigliere dell’ANAC, e la Dott.ssa Ivana Falco della Regione

Nuovo Codice dei Contratti pubblici e Linee guida

26 Aprile 2016
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Si è svolto lo scorso 21 aprile il seminario organizzato dalla Sezione Costruttori Edili di Confindustria Sardegna Meridionale – Ance Sardegna Meridionale sul tema “Nuovo Codice dei Contratti pubblici e Linee guida”, al quale hanno partecipato numerosi i rappresentanti delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.
 
I lavori sono stati introdotti da Simona Pellegrini, Presidente di Ance Sardegna Meridionale, che nel suo intervento ha sottolineato l’impegno ed il contributo dell’Ance nel corso di tutti i lavori preparatori con l’obiettivo di non perdere una importante occasione per imprimere una svolta in termini di semplificazione, trasparenza e legalità al mercato.
 
“L’ANCE” ha detto la Pellegrini ”si è fatta portatrice delle valutazioni e delle proposte derivanti dall’esperienza della nostra categoria. Esperienza che è stata messa a disposizione del processo di riforma in atto, guardando anche al superamento di una legislazione punitiva, concentrata soprattutto (ma con poco successo) sulla necessità di minimizzare le distorsioni del sistema, senza una vera attenzione all’efficienza del mercato, all’innovazione delle imprese, ad una corretta competitività” e ancora “abbiamo condiviso gli obiettivi della riforma, primo su tutti quello finale: la realizzazione di opere di qualità, nei tempi ed ai costi previsti”.
 
La Presidente di Ance Sardegna Meridionale ha evidenziato la necessità di una maggiore qualificazione e responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti nel sistema delle costruzioni:
–      la pubblica amministrazione, che va riorganizzata e qualificata attraverso programmi formativi che riguardino aspetti tecnici ed etici
–      i progettisti, che devono essere maggiormente responsabilizzati, perché una progettazione ben fatta riduce la possibilità che il costo dell’opera possa levitare
–      le imprese esecutrici, per le quali abbiamo sostenuto la necessità di una più incisiva qualificazione, basata su elementi qualitativi, quantitativi e reputazionali.
 
Quanto il nuovo Codice, approvato in via definitiva lo scorso 15 aprile dal Governo, abbia colto tali esigenze e, pertanto, quanto le sue norme siano funzionali in tal senso, ha detto la Presidente, si vedrà con il tempo.
 
Il Vice Sindaco e Assessore dei lavori pubblici del Comune di Cagliari, Luisanna Marras, ha evidenziato che la semplificazione delle procedure va nel senso giusto, ma è necessario che le nuove regole si accompagnino con altrettanta celerità alla riforma della Pubblica amministrazione e alle nuove procedure sulla finanza pubblica e sui vincoli finanziari per le amministrazioni locali. Altrimenti anche il Codice degli Appalti non potrà svolgere tutti i suoi effetti. Inoltre, ha precisato, è fondamentale il senso civico ed il senso di responsabilità degli attori del sistema, altrimenti “non ci sono codici che tengano”.
 
Le singole novità introdotte dal Codice sono state illustrate da Francesca Ottavi, Direttore della Direzione Opere Pubbliche dell’Ance, che ha evidenziato come il testo sia stato modificato sino all’ultimo momento, aspetto che ha caratterizzato tutto il percorso del provvedimento, che è entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione (il 19 aprile).
Il Codice, ha sottolineato l’Avv.Ottavi, è formalmente auto-attuativo, sostanzialmente no in quanto l’operatività di molte norme è legata alla emanazione di ulteriori atti regolamentari che porteranno alla progressiva abrogazione del Regolamento Generale ancora vigente. 
 
Ivana Falco, direttore scientifico del Master in Contrattualistica Pubblica di Ancitel Sardegna, ha approfondito gli aspetti relativi agli ambiti di competenza che residuano al legislatore regionale dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice 50/2016, oltre che una analisi della disciplina dei servizi di ingegneria e architettura (comprese le novità sul BIM ed il progetto us bulding).
 
Semplificazione significa trasparenza, ha affermato Ida Angela Nicotra, Consigliere dell’ANAC, e l’obiettivo del provvedimento è di porsi come norma anticorruzione. Ma qualunque sia l’obiettivo di una nuova legge, non può essere colto se non è accompagnata da un’adeguata formazione degli operatori. “Le criticità vanno superate solo con un vero cambiamento di mentalità, l’applicazione delle nuove norme deve diventare un fatto positivo e deve convenire a tutti. L’unico modo per superare i fenomeni di corruzione è la prevenzione”, ha affermato.
Ha quindi illustrato i nuovi poteri affidati all’Anac, non più Autorità solo di vigilanza ma vero regolatore del mercato, e le funzioni in merito alla qualificazione degli operatori privati con l’introduzione del rating reputazionale, alla qualificazione delle stazioni appaltanti, alla gestione dell’albo dei commissari di gara, agli appalti verdi e diverse altre.
 
Ha concluso i lavori il Vice presidente nazionale dell’Ance, Edoardo Bianchi, che ha evidenziato come il nuovo testo abbia aspetti positivi e aspetti negativi, ma “tentiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno” anche se, per l’ennesima volta, il settore delle costruzioni viene fatto oggetto di attenzione per esigenze di moralizzazione.
Condivide il nuovo ruolo affidato all’ANAC, che per serietà e competenza è il soggetto più adatto a gestire l’attuazione del nuovo codice, evitando così l’ingerenza della politica e la corruzione.
Ha espresso perplessità in merito all’ampliamento della discrezionalità delle stazioni appaltanti, dovuta anche all’estensione dell’ambito di applicazione della offerta economicamente più vantaggiosa, in quanto non sono sufficientemente preparate per valutare le offerte soprattutto di gare di un certo rilievo.
Inoltre, l’Ance ha sostenuto l’istituzione di un Albo dei commissari di gara gestito dall’Anac, che costituisce una soluzione per garantire imparzialità ed evitare collusioni in fase di gara, ma limitarne l’applicazione alle gare di importo superiore ai cinque milioni di euro ne vanifica il risultato in quanto, in Italia, il 90 per cento delle procedure è di importo inferiore a tale soglia.

Evidenzia anche che, con il recepimento nel Codice, non tutti i principi delle direttive comunitarie sono stati rispettati e che, è vero che il numero degli articoli sono ridotti da quasi 700 a poco più di 200, ma è vero anche che l’elevato numero di provvedimenti attuativi previsti fa temere che non sarà una riduzione effettiva.

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