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Con un comunicato congiunto le rappresentanze di ANCE Sardegna Meridionale, ANCE Nord Sardegna, ANCE Sardegna Centrale, ANCE Oristano, CNA Costruzioni Sardegna, CONFAPI AMIEM Sardegna e CLAAI Sardegna hanno preso posizione sulle problematiche relative alla contrattazione del settore edile in Sardegna

ANCE, CNA Costruzioni, CONFAPI ANIEM e CLAAI sui problemi della contrattazione edile in Sardegna

27 Febbraio 2017
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 “Le imprese edili della Sardegna, appartenenti al comparto dell’industria, aderenti alle Associazioni territoriali ANCE della Sardegna ed alla Confapi Aniem, dell’artigianato, aderenti a Cna Costruzioni e Claai – si afferma nel comunicato – intervengono per fare chiarezza sulla materia contrattuale e sui contratti vigenti nel settore.

È la risposta delle sigle datoriali più rappresentative del mondo delle costruzioni isolane – nel cui sistema di Casse E dili / Edilcassa confluisce oltre il 90% delle imprese e dei lavoratori attivi – al tentativo di una parte del Sindacato di creare condizioni non omogenee e sperequate tra i diversi sistemi di Casse Edili esistenti in Sardegna e, dunque, asimmetriche in termini di oneri contrattuali che alterano tra le imprese la corretta dinamica di mercato.

Condizione questa prodotta dall’accordo integrativo regionale che una parte del sindacato ha siglato con alcune organizzazioni datoriali artigiane, concedendo ad una parte, seppur marginale, della bilateralità in Sardegna di conservare aliquote contributive più basse di quelle praticate dagli altri sistemi bilaterali.

Così introducendo una inspiegabile e ingiustificata sperequazione per quanto riguarda il costo del lavoro per le imprese aderenti ai diversi sistemi di Casse Edili.

Il rifiuto delle organizzazioni sindacali di addivenire a soluzioni condivise nel quadro delle regole fissate dalla contrattazione collettiva nazionale di settore, ha prodotto la seguente condizione:

a) Le Associazioni territoriali ANCE della Sardegna sono state costrette a recedere dal contratto integrativo di tutte quattro le province. A decorrere dal 1º Febbraio, pertanto, il contratto integrativo ha cessato di avere efficacia e, pertanto, l’unica fonte normativa e retributiva di riferimento per le imprese edili industriali è il contratto collettivo nazionale;

b) Confapi Aniem Sardegna, se non si ripristinano normali relazioni sindacali, non è disponibile a rinnovare il contratto integrativo.

 c) Cna Costruzioni, Claai e le imprese non facenti parte di alcun associativo hanno quale unico riferimento normativo e retributivo il Contratto collettivo nazionale.

La reale ed effettiva situazione rappresentata contrasta in maniera assoluta con quanto dichiarato, con trionfale enfasi, nei giorni scorsi agli organi di informazione: l’accordo integrativo raggiunto con due componenti datoriali del settore artigiano, non è, e non può essere, in alcun modo considerato rappresentativo dell’intero comparto edile artigiano e della piccola media impresa, poiché non sottoscritto da CNA Costruzioni e Claai, e si applica alle sole imprese aderenti alle organizzazioni che lo hanno firmato.

Ci spiace registrare un atteggiamento di parzialità e miopia nella gestione della contrattazione integrativa e della bilateralità in Sardegna, più orientata a produrre la frammentazione e la divisione del settore, che a favorire e concretizzare a processi condivisi di integrazione e armonizzazione fra tutte le componenti.

 

I CONTRATTI DI RIFERIMENTO

Sempre a seguito del menzionato rinnovo del contratto integrativo regionale per le imprese artigiane aderenti alle sole due sigle datoriali firmatarie dello stesso, si apprende dalla stampa la dichiarazione che le imprese aderenti a tale contrattazione avranno la possibilità di applicare un contratto meno oneroso degli altri sistemi.

A tal proposito, spiace dover prendere atto dell’ennesima opera di disinformazione fornita dalle parti stipulanti, che, evidentemente, non tengono conto dei contratti integrativi esistenti in Sardegna.

Attualmente, infatti, le imprese edili applicanti la contrattazione Territoriale ANCE per l’industria e CNA e Claai per gli artigiani, in assenza di un contratto integrativo provinciale/regionale, hanno come unico riferimento contrattuale, per le retribuzioni e per la contribuzione al sistema della bilateralità, i soli valori fissati dai rispettivi Contratti collettivi nazionali.

Le Associazioni territoriali ANCE, CNA Costruzioni, Confapi Aniem e Claai auspicano:

a) la ripresa del confronto, ferma restando l’esigenza di allineare e parificare le aliquote contributive praticate da tutti i sistemi di cassa edili e di omogeneizzazione – anche se progressiva – dei trattamenti economici da corrispondere alle maestranze;

b) l’avvio di un serio e compiuto confronto che dia inizio ad un processo federativo per la costruzione di una unica bilateralità di settore.”

27586-Comunicato Stampa Congiunto.pdfApri
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